Agnese Sanna, nelle note di “Renaissance” la catarsi per un risveglio alla vita

“La musica ci insegna la cosa più importante che esiste: ascoltare”: una celebre frase del grande e compianto Maestro Ezio Bosso, emblematica dell’essenza del messaggio musicale, per introdurre una pianista che ha fatto dell’ascolto la sua ragione di vita.
Sono sicuramente da rimarcare le capacità di talenti dello spessore di Agnese Sanna, anconetana trentatreenne, conosciuta già a livello internazionale, grazie anche ai numerosi riconoscimenti ricevuti.
Determinazione e ostinazione, importanti per intraprendere un percorso di vita, sono alla base delle sue tante conquiste.
Per capire la ragione delle due definizioni, bisogna risalire a quando, appena undicenne, poggia per la prima volta le dita sulla tastiera ed avviene la scoperta del suo amore per la musica e per il pianoforte, incoraggiata in seguito dall’insegnante Francesca Sulpizi. Contemporaneamente agli studi scolastici, a 14 anni entra al Conservatorio G. Pergolesi e subito dopo all’Accademia Musicale (entrambi ad Ancona). Nel 2006 si diploma in solfeggio al Conservatorio di Fermo e nel 2014 si laurea in Musica e Spettacolo, dopo aver ottenuto altre due lauree: una triennale del DAMS di Roma Tor Vergata ed una Magistrale.
La pervicacia a dar voce e valore alle sue aspirazioni viene fuori anche all’atto pratico. Durante gli studi, infatti, trova il tempo per accompagnare al pianoforte band, cori, cantautori e pubblica cover riarrangiate (tra queste “You’re beautiful” di James Blunt a soli 17 anni).
Circa cinque anni fa Agnese Sanna decide per una svolta, dettata dall’esigenza di proporre i suoi lavori, tutti strumentali per piano solo e pianoforte ed orchestra, cominciando un nuovo capitolo di vita.
Si apre la strada di una discografia, che vede come primo album nel 2015 “The Hero”, trasmesso da diverse emittenti all’estero, di cui ricordiamo:Trend Radio City di Los Angeles e Reaction Radio di Londra ed inoltre recensito da Loverz Magazine in Canada. Nel 2016 esce “Vinicio’s Theme”, brano strumentale che vince il concorso spagnolo di composizione per pianoforte “De la Creatividad al Piano”.
Il 2020 è l’anno di “Renaissance”: un lavoro di 12 tracce, la cui title track è sui digital store dallo scorso ottobre. Su Youtube è presente anche il videoclip, girato in provincia di Macerata per la regia di Davide Pazzaglia e Mirco Cancellieri.
“Renaissance”, brano che porta il nome dell’album, è un invito alla rinascita, cercando di superare il dolore e le difficoltà dovuti al periodo storico che stiamo vivendo. Le note del pianoforte sembrano scavare nell’animo dell’ascoltatore, facendone emergere la speranza e la forza di liberarsi da un’enorme barriera.
Il video riesce a cogliere e rafforzare il messaggio: la resilienza, essenziale per rialzarsi e continuare il cammino, è ciò che si evidenzia con lo scorrere delle scene.
La maestria delle dita di Agnese Sanna ha dato vita già a tanta musica e perfino ad un libro, “Rinascere nonostante tutto”, in cui si racconta e racconta l’ultimo anno, vissuto con le difficoltà della pandemia.
Da diversi anni la musicista marchigiana fa parte della Jumpin’Jive Orchestra, che si esibisce ogni anno nel mese di dicembre all‘Auditorium Parco della Musica a Roma e con cui è stata ospite sia su Rai 2 a “I Fatti Vostri” da Giancarlo Magalli che su Rai 1 a “Domenica in” da Mara Venier.
E in un’intervista telefonica, Agnese Sanna ci ha rivelato molto altro di lei.
Seguendo il tuo percorso emerge tanto impegno per raggiungere i traguardi prefissati: quanto è importante la musica durante la crescita e la formazione di una persona?
Fondamentale, decisiva, indirizza tutto, educa all’anima, salva. E’ anche vero che io sono molto “di parte”, ma quando una cosa come la musica ti prende la vita sin da bambina, prendi così seriamente l’impegno con lei, da fissarti obiettivi e traguardi da raggiungere per migliorare sempre di più. Ma soprattutto ci tieni a coltivare con studio e sacrificio il dono enorme, che ti sei ritrovata fra le mani con lei.
Tanti i riconoscimenti, le ospitate in radio e presenze in classifiche straniere con i tuoi brani. Arrivare a questo è costato tanto lavoro. Ritieni di aver perso qualcosa della tua infanzia ed adolescenza?
E’ una domanda che mi viene fatta spesso, sino a qualche giorno fa, da una persona conosciuta da poco. La mia risposta è un no convinto, non ho perso nulla, anzi, ritengo di aver guadagnato tanto in apertura della mente, dell’anima, metodo di studio e scuola di vita e rifarei tutto da capo. Esattamente gli stessi passi. Le corse appena finita scuola per arrivare in conservatorio e rimanerci fino a tarda sera per le lezioni, le ore trascorse sullo strumento ad esercitarsi, magari sempre sullo stesso pezzo di esercizio o di brano. Le lezioni il sabato pomeriggio mentre tutti i miei coetanei andavano a passeggio per il centro città: ogni volta non vedevo l’ora arrivasse quel momento. E ancora: le trasferte per corsi di specializzazione o andare a suonare in città diverse dalla mia, vuoi mettere la possibilità di viaggiare? Possono sembrare tutti sacrifici e basta, costano lacrime e fatica ma quando li ho compiuti era perché sapevo che andavo incontro a un bene più grande per me: del resto non ci si comporta così con un amore che ti prende così?
Quali pianisti ti hanno ispirato di più nel corso della tua carriera?
Bellissima domanda! Nella mia fase iniziale di studi molti pianisti classici ovviamente e che continuo ad apprezzare infinitamente. Parliamo di Horowitz, preferito in assoluto assieme a Martha Argerich, Magaloff, Benedetti Michelangeli, Gould, Bahrami, Lang Lang, anche se di quest’ultimo non tutto, Danilo Rea. E poi, ho una preferenza enorme per il nostro Bollani, un genio. Mi corrisponde tantissimo il suo modo di fare musica e spettacolo. Lo adoro!
“Rinascere nonostante tutto” è il titolo del tuo libro. Ce ne parli un po’?
Ma certo. Inizio dicendo che, non essendo una scrittrice, il fatto di aver sentito l’esigenza di scrivere e pubblicare un mio libro ha spiazzato tantissimo anche me. Continua a farlo. Ma del resto, quando ti rinnamori della vita fai cose “folli”, a cui non avresti mai pensato nell’ordinario di sempre. Il fatto è che mi sono resa conto che il “contatto” coi miei alunni nel corso della pandemia, tramite la dad, accettando una supplenza il giorno prima dell’inizio della pandemia, mi ha profondamente cambiata. Per cui piano piano è germogliato qualcosa di nuovo in me con le loro facce, quelle dei colleghi, del preside, dei genitori della mia scuola. Fatti ben precisi con ciascuna di queste persone e non hanno segnato questa rinascita in me. Un esempio è quando mi è stato chiesto di suonare per l’ospedale della mia città, in piena fase 1, per tutti i morti, malati di covid e il personale sanitario. Mi sono sentita amata, accolta, abbracciata, voluta bene, preferita. Ci ho tenuto perciò a raccontare cos’è accaduto di bello, così reale e vero a me, in un momento storico tremendamente critico, drammatico, deserto. Per dare speranza, che questa arrivi e possa essere d’aiuto a più persone possibili. Il 21 Maggio intanto ci sarà, presso la Mondadori di Senigallia, un’intervista “in vetrina” con firma copie del libro e avrò modo di riparlarne e farlo conoscere, augurare soprattutto, ancora rinascita!
“Renaissance” è il primo estratto dell’album. Ci sono in cantiere nuovi estratti o magari stai già lavorando a qualcosa di nuovo?
Assolutamente sì, sono già pronti tutti gli estratti di “Renaissance” dallo scorso anno e, siccome sono sempre in azione (vulcanica!) per un fermento creativo che mi è dato preziosamente in dono, a giorni uscirà un inedito che non fa parte di Renaissance, nato dalla “fame d’aria” percepita quando ho avuto il covid a febbraio. Il video che lo accompagna è stato girato in una location tutta particolare e molto speciale: vedrete dove ho deciso di portare il pianoforte “sulla spalla”. Inoltre, il 5 giugno andrà in scena uno spettacolo tratto da letture del mio libro, con alcune musiche di Renaissance e non solo! Sarà in uno dei saloni del teatro della mia città, rappresentato da una delle scuole in cui attualmente insegno. Poi: diversi progetti di collaborazioni artistiche che stanno nascendo o emerse da pochissimo. E… chissà che non stia già lavorando a un nuovo album!
A cura di Elisa Iacono – Music-Alive 2021
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