Bounce Back, l’intervista

Da venerdì 25 giugno sarà disponibile tutte le piattaforme digitali “Bounce Back”, l’album d’esordio dell’omonima band.
Bounce Back è un album composto da dieci brani, ognuno di essi capitolo di un racconto di rinascita. Il sapore è quello di un pop/rock melodico, più aspro o più spensierato ove necessario, saggiamente variegato a seconda dello scopo. Le sonorità non nascondono un affetto per la musica internazionale degli anni 80 e 90, seppur piene di modernità; la scelta dell’inglese rimarca questo tracciato, mirando infatti ad un inserimento in quel contesto che dominava alla fine del secolo scorso.
Ecco cosa ci hanno raccontato!
Quali sono le vostre influenze musicali? Qualcosa che non ci aspetteremmo?
Ciao a tutti e grazie per le domande!! Ispirazioni? Beh, pop rock anni 80 e 90’, grunge, musica anni 60. Queste sono cose canoniche… come potremmo stupirvi? Masini e Caparezza vanno bene?
Avete già in programma alcuni concerti? Come saranno?
Allora, il 27 giugno abbiamo presentato alcuni brani alla finale Lombarda di San Remo rock, lungo il lago d’Iseo. Un live molto godibile, sia per la location che per la nostra resa. Ci concentriamo qualche settimana sullo sviluppo LIVE di tutti i nostri dieci brani, con aggiunta di cover per coprire più tempo possibile. E poi si suona ovunque! Stiamo puntando ad un festival di emergenti a metà agosto, attorno a Vicenza e puntiamo forte a palchi invernali.
Qual è il sentimento che vi spinge a fare musica?
Una gran bella domanda. Direi la voglia di espressione, di tirare fuori quello che abbiamo dentro. Non lo facciamo per passare una serata diversa o come svago, tutt’altro… stiamo cercando la nostra strada.
Quali feedback avete ricevuto sul vostro progetto? Chi è che vi supporta maggiormente in quello che fate?
Dobbiamo essere sinceri, on line abbiamo ricevuto consensi da persone non per forza italiane, anzi… la lingua inglese ci ha aperto contatti con utenti che ci seguono da vicino, pur non avendoli mai conosciuti fisicamente. Il limite dell’inglese e del rock, come genere, è che non è roba che in Italia va per la maggiore, per cui una fetta limitata di persone italiane ci sta seguendo. Internet ci è stato fondamentale perché dovete considerare che abbiamo fatto solo un Live a causa Covid!
Qual è a vostro parere il ruolo del produttore musicale in un pezzo?
Secondo noi dovrebbe essere la guida che sappia come si muove il mercato, ma soprattutto che dica su cosa puntare della nostra musica, senza snaturarsi, per arrivare nel mercato. Consigli linguistici, musicali, di tutti i generi.
L’ultima domanda è vostra. Quale volete che sia?
Vorremmo ci chiedeste quanto vorreste emergere da uno a dieci. Ti risponderemmo con una cifra inimmaginabile!
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