Intervista a Dario Becciu

1)Ciao Dario, racconta ai nostri lettori come hai iniziato il tuo percorso musicale?
Salve, ho iniziato allatta di 5 anni a posare per la prima volta le dita in un piano forte, per poi arrivare hai 12 anni e posarle anche sul manico di una chitarra acustica.
Son partito da una base di pop italiano come: Claudio Baglioni, Enrico Ruggeri, ma presto le sonorità e i ritmi del rock e del metal entrarono nella mente, radicandosi e plasmando il mio senso della musica.
Da allora ho iniziato ad appassionarmi alla chitarra elettrica e a tutti i suoi svariati metodi e utilizzi.
Inizialmente suonavo accompagnamento, ma son riuscito ad esprimermi al meglio solo quando ho iniziato a voler imparare ad essere un solista.
Qui entrarono molti maestri, come Joe Satriani, Dream theater, Dire Straits, Pink Floyd e tanti altri, per quanto riguarda la chitarra.
sucessivamente allatta di 16 anni ho iniziato ad appassionarmi al tempo e al ritmo, e per questo avevo bisogno di ragionare in una nuova prospettiva, per questo passai alla batteria e al basso, e qui entrai nel mondo del funky e di altri generi.
2)I tuoi brani da cosa nascono e come li sviluppi?
I miei brani nascono dal sentimento del momento.
Possono nascere da 5 minuti di improvvisazione con il piano o con la chitarra, e delle volte anche con il basso. Successivamente, se il riff che ho fatto mi piace, in automatico sento gi anella mia mente come si sviluperà, ma quasi sempre a lavoro finito viene fuori un sound della canzone a cui non avevo mai pensato.
in tutto questo, i miei gusti musicali, i miei generi preferiti, e i ricordi auditivi ti tante canzoni mi guidano.
ho un concetto tutto mio della musica, e vorrei imparare a crearlo bene.
Questo concetto si basa sul NON GENERE, a me piace chiamarlo cosi.
Si tratta di cercare di non avere 1 genere preciso, ma, di far sposare, entro i limiti consentiti, tanti generi. come ad esempio un bel basso funky con piano pop, una chitarra accompagnamento alternativ, e la solista con dei richiami rock, con scale funk ma che vada verso una direzione progressive.
MA come si suol dire, la cosa piu difficile al mondo é spiegare a parole un suono!
3)Cosa pensi dell’importanza dei social-media nel mondo musicale?
penso che i social-media, siano la cosa più importante. A parte perché viviamo nell´era dei social, ma anche perché, ognuno, stano comodamente a casa, può far sentire e vedere al mondo che fa, e grazie a questa possibilitá , con estrema facilitá e in pochi clic, si può entrare in contatto con praticamente chiunque.
4)Perché vuoi fare musica?
Voglio fare musica????
Io direi che DEVO.
Devo fare musica perchè è il primo modo che ho appreso da piccolo per poter esternare sentimenti radicati.
e stato sempre un bisogno, e lo è tutt´ora.
5)Il genere che ami? Il genere che odi? Perché?
Non amo un genere, ne amo diversi perche sono innamorato di cose diverse.
Ma per farla corta, amo il funk, e il melodico, e anche il progressivo.
quello che odio é il metal troppo pesante e gridato.
6)Cosa un’artista o una band non dovrebbe mai fare?
Bhe, a mio parere, non soffermarsi sempre e solo su un genere musicale, impedisce lo sviluppo e la creativitá.
7)Abbiamo visto che fai spesso delle cover, qual’è stata la più significativa per te?
Via, di Claudio Baglioni. Ma ancora non è in rete
8)Sogni nel cassetto e progetti per il futuro?
Ne ho tanti, ma diciamo che spero di aver sempre la passione di prendere in mano uno strumento, suonarlo e lasciare tutto alle spalle, almeno per la durata di quelle note.
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