“Quando ti ripeti che ti faccia bene rimanere solo, riesci ancora a crederci? Mentre i lupi del branco allungano il passo e tu trascini nel silenzio il tuo corpo stanco, cosa pensi? Davvero credi ancora di essere speciale, con la tua testa piena di libri e tuoi libri pieni di poesie, che a nessuno leggerai mai? Riesci ancora a sentire quella voce lontana che canta Battisti, mentre i tuoi occhi tristi si immergono sul foglio, alla ricerca di qualcosa che non conosce parole? Eppure, qualcosa rimane tra le pagine chiare e scure di questo diario sdrucito, che raccoglie le mie lacrime e le trascrive col sangue, disegnando i tuoi occhi al bordo di ogni pagina sudata. Tratto con rispetto il dolore, perché mi tiene per mano; come facevi tu”.
Lennox, come Annie, quasi come John. Lennox quasi come Kravitz, in fissa per gli Stones. Lennox figlio dell’asfalto, e negli occhi Vince Van Gogh. Lennox anima latina, sì, cuore rock’n’roll. Lennox cane che corre, pallone che rotola fuori dalla città. Lennox muro che cade, cancelli che cedono, sangue che pompa un’altra pessima idea. Lennox che corre. In faccia, solo il sole.
“Diario”, la rabbiosa confessione d’esordio di Leo Lennox, apre una nuova pagina bianca del catalogo di Revubs Dischi, alzando la pressione sanguigna di tutti dal 21.4.2021.
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