Emanuele Bozzini – Lontano

Torino, oltre ad essere una meravigliosa città, ospita anche una fervida creatività musicale.
Tempo fa si era parlato del torinese Davide Cruccas e del suo sorprendente “Ballate fra terra e cielo” (Vedi Qui).

Oggi spetta ad un altro autore originario della città reale: Emanuele Bozzini, che presenta ufficialmente il suo EP “Lontano”, inaugurando di fatto il suo percorso solistico.
Cantautore e polistrumentista emigrato in Belgio, vive la sua vita tra Bruxelles e l’Italia. Come membro del gruppo folk italo-belga Marichka Connection, si esibisce in vari festival a livello internazionale, aprendo per gruppi di rilievo come Africa Unite e Bandabardò.
Per Emanuele, “Lontano” rappresenta un distacco: un personale capitolo ulteriore, scaturito da un periodo di “lontananza” psicologica, emozionale e sociale. Da questo stato d’animo derivano le 4 canzoni costituenti il nuovo album. Lo stesso autore ne spiega la genesi: “…sono stato lontano dagli altri e lontano da me stesso, dove la musica è sempre stata un tentativo fragile di mantenere un contatto con le mie emozioni. Un percorso di discesa negli abissi e risalita a suon di musica”.
Un distacco anche perché, in quanto esordio solista, l’autore si muove alla ricerca di una personalità che vada al di là del già battuto folk puro e crudo, guardando ad altri terreni sonori.
In effetti, pur mantenendo un’evidente coerenza col passato, la nuova produzione è avvolta da un manto più rockeggiante, che si spinge sino ad intermezzi psichedelici di floydiana memoria (nel brano “il salto”).
Nella stessa direzione anche l’uso di diverse misure oltre alla sfruttatissima quaternaria, come ad esempio il 6/8 ne “il salto”, od il 5/4 nel ritornello di “Lontano”: scelte davvero inconsuete per il folk.
Infine, è da accennare la felice collaborazione del concittadino Paolo Rigotto (cantautore e produttore) alla realizzazione dell’opera. Il Bozzini spiega di essersi avvalso dell’eclettico musicista per gli arrangiamenti e per l’esecuzione (Paolo è accreditato come batterista, tastierista, chitarrista, bassista e corista dell’album), alla ricerca di nuove e differenti soluzioni compositive.
Il risultato delle suddette componenti, fa di questo breve EP (4 brani per una durata totale di poco più di 15 minuti) un lavoro interessante. Intimo, ma tutt’altro che opprimente. A tratti liberatorio.
Ottimamente registrato, “Lontano” è un’opera dal carattere prettamente cantautorale, nella quale, però, dimorano inattese trovate arrangiamentali di ampio respiro che, nella loro apparente semplicità, caratterizzano le composizioni ed arricchiscono ulteriormente l’ascolto. Ne sono alcuni esempi: l’incedere Xöömej (il tipico canto gutturale difonico tipico delle culture orientali tuviana e mongola) nel brano “l’eremita”, le incisive soluzioni ritmiche rocchettare, le intelligenti linee di basso, ed ancora la discreta presenza degli archi e i richiami psichedelici ne “Il salto” (il mio preferito, la cui la strofa mi ha inconsciamente richiamato alla mente “Muoiono” di Claudio Rocchi e Paolo Tofani dell’LP “Un gusto superiore”, 1980).
Un esordio riuscito e promettente di Bozzini, che pur dipingendo in testo e in musica la parte “oscura” di sé, utilizza tinte che risultano lievi all’ascoltatore. L’augurio di chi scrive è di sentire in futuro novità più “corpose”, continuando a perseguire la ricerca di sempre nuove soluzioni intriganti, verso la direzione intrapresa.
Andrea Ghezzi – Musical Box © 2020 – Music-Alive – 21.10.2020
Crediti:
Testi e musiche: Emanuele Bozzini
Emanuele Bozzini: voce e chitarra;
Paolo Rigotto: batteria, tastiere, chitarra, basso, cori;
Musicisti ne “Il salto”:
Daniele Cappucci: contrabbasso
Ariella De Gennaro: viola, violino;
Roberta Rizzo: cori
Prodotto da Emanuele Bozzini e Paolo Rigotto
Registrato presso il Freakone Studio (Torino)
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