Fotomosse

“Sudore e sangue fanno a gara sulla fronte mentre il battito accelera la rincorsa all’aria; i polmoni si dilatano, le spalle diventano ali mentre incassi l’ennesimo destro proprio sotto la costola sinistra: fitta avvertita poco più su, proprio in corrispondenza del cuore. Resti in piedi e cominci a contare i passi che ti separano dalle corde, nella disperata ricerca di un posto sicuro in cui risistemare le idee, per fingerti ancora in gara. Aggrappato al tuo limbo, sguardo al pubblico e occhi che si spalancano sull’unico spettatore presente: tu, nel vuoto di ogni aspettativa, che hai scommesso per l’ennesima volta sulla tua sconfitta. Stringi i denti e ti maledici, mentre la campana urla un nuovo round e ritorni a fare ciò che ti riesce meglio; tu, sparring partner di ogni sbiadito ricordo, nell’esposizione bruciata di ogni foto mossa che hai appesa al cuore”.
FOTOMOSSE è lo sguardo sfocato di chi, nella vita, rifiuta le definizioni:
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