I GATTI DI EFREM

I Gatti di Efrem, il progetto dicotomico tra “Razionalismi” e “Botox” .

Lo pseudonimo I Gatti di Efrem (o Efrem’s Cats), di primo acchitto, potrebbe far pensare ad una formazione musicale di più elementi, forse per un plurale ingannevole, ma da cui si intuisce la poliedricità di ingegno di Enrico Lo Cascio, musicista e cantautore di Termini Imerese (Palermo), conosciuto proprio con questo stage-name. Volendo attribuire ai suoi lavori caratteristiche del noto felino si potrebbe, invece, parlare di “avvolgenza” della musica (di ispirazione beat/blues/punk-rock/synth-pop) e del contenuto “graffiante” dei testi, volti a scardinare le corazze delle coscienze degli ascoltatori, toccando tematiche di rilevanza ed interesse: dall’inquinamento alla libertà, al potere schiacciante della società sui talenti artistici.
“Penso che sia stata la musica a trovare me“, così si presenta il cantautore palermitano, descrivendo il suo incontro col mondo delle note: a 7 anni comincia a suonare il clarinetto, a 10 il pianoforte e a 13 chitarra, basso, batteria e sintetizzatori. Il cambio da uno strumento all’altro trascina con sé anche un mutamento di gusti musicali, riuscendo a passare, con una grande svolta, da Rachmaninov, suonato in tenera età al pianoforte, al pop d’autore di Elton John, mentre con la chitarra si dirige verso il beat, il blues ed il rock. Ed è proprio con lo strumento a sei corde, che getta le basi dei suoi componimenti, attingendo spesso dall’ insostituibile “song book” di prime stesure in italiano ed inglese, sia al pianoforte che con la chitarra.
Un talento radicato, quello di Enrico Lo Cascio; un’infanzia ed un’adolescenza poggiate sulle solide fondamenta della musica e con la voglia di cominciare in fretta a trasmettere il proprio mondo interiore. Difatti, a soli 15 anni, organizza la prima band, “The Dark Side” (ispirata al famoso album dei Pink Floyd) con cui intraprende un tour nella terra natia, esibendosi in una buona parte dei locali regionali. A distanza di due anni dall’esordio, Giovanni La Corte (ai più conosciuto per la sua partecipazione a “Ti lascio una canzone”) lo ingaggia come turnista nel suo gruppo, dandogli la possibilità di esibirsi di fronte al grande pubblico. Pur essendo una terra immensa, di lì a poco, la Sicilia comincia a stargli stretta e decide di trasferirsi a Torino, che gli consente di scoprire nuove realtà musicali e di fare nuove esperienze: impartisce lezioni di musica, si fa notare in diversi locali della zona e partecipa a due Contest (il Riva Rock Live e un memorial per Kurt Cobain).
La necessità di un lavoro stabile, utile anche a perseguire la sua passione, lo costringe ad un ulteriore spostamento, stavolta a Ravenna, dove tuttora vive. Qui nasce il progetto I Gatti di Efrem.
Un piano ambizioso Efrem’s Cats, organizzativamente diviso in due fasi: da una parte il palco, ad affrontare il pubblico da protagonista assoluto e accompagnato solo dai suoi strumenti, e dall’altra il lavoro in studio, condiviso con Alessandro Lonzi, (regista, artista visivo, fotografo e coadiuvatore nella realizzazione dei videoclip) con cui sta collaborando alla colonna sonora del lungometraggio “Clizia“, e Matteo Merendon (batterista e tecnico del suono, che lo affianca nella registrazione e nel missaggio dei brani) con cui aveva già diviso il palco un anno prima, quando facevano entrambi parte della cover-blues-band “The Cadillac Records” (di cui Enrico Lo Cascio è fondatore).
Il brano “Limoni” è l’esordio sul mercato musicale per I Gatti di Efrem che, uscito ad agosto 2018, si rivela, nei testi, un lavoro di introspezione, da cui fuoriescono immagini e frammenti di vita vissuta e un’oculata osservazione della realtà circostante. Nella musica, invece, riecheggiano forti richiami beatlesiani, con un’apertura, fatta di suoni sintetici, ispirata al synth-pop dei Bluvertigo. La versione live, distaccandosi dal lavoro in studio, si compone di loop improvvisati insieme a momenti acustici alla chitarra o al piano.
” Razionalismi”, pubblicato a febbraio 2019, si presenta come canto di denuncia verso i tempi odierni. “Lo stato sociale, in cui sguazziamo. I cani che abbaiano al telegiornale…“: un esplicito riferimento all’assenza di valori in una società responsabile di una “generazione paranoia“. Ad evidenziarne le parole contribuiscono le melodie, suonate mettendo in primo piano: basso, drum-machine, chitarra e, ad unire il tutto, gli immancabili synth.
È di questi giorni l’uscita di “Botox”, registrato negli studi Home Made Music di Palermo e il cui videoclip è stato ideato da Enrico Lo Cascio con la collaborazione di Alessandro Lonzi e Graziana Paradiso. Terza uscita, ma sempre sulla scia delle due precedenti negli argomenti, nonostante la linearità di discorso tenda a creare una parvenza di distacco dagli altri brani. Sta a cuore all’autore sottolineare “tante cose che diventano Botox…sugli alberi…nelle fragole”, a discapito, quindi, di una natura a cui abbiamo tolto la sua “naturalezza” e che ci ripaga impedendoci di respirare. Parole cantate con un’ironia di fondo, accompagnate da un leitmotiv dolcissimo e suadente.
Le prossime uscite saranno, in ordine di pubblicazione, “Bravo” (quarto brano, mixato nell’ Atelier Studios a Ravenna da Matteo Merendon, con il videoclip di Alessandro Lonzi), ed una quinta ed ultima canzone di cui non si hanno ancora notizie e che andrà a completare l’intero EP, pronto per l’autunno di quest’anno. L’Album sarà dichiaratamente Concept per due argomenti trattati in tutti i componimenti musicali, originando così un tema unico.
Il tour de I Gatti di Efrem partirà l’autunno prossimo, toccando tappe dalla Sicilia al Nord Italia, ma il 15 marzo c’è stata la prima data dei live primaverili, con una prossima già fissata al 17 maggioa Ravenna.
Il lungo ed articolato percorso dell’artista siciliano, appena trentenne, fatto di successi ma anche di tanti sacrifici e rinunce, fa ben sperare in un futuro di generazioni antifobiche, capaci di porsi mete ambiziose (nel senso positivo del termine).
E proprio nel tentativo di carpire qualche altro importante elemento del suo cammino musicale, abbiamo intervistato Enrico Lo Cascio a.k.a. Efrem’s Cats.
Pur sapendo che I Gatti di Efrem è un progetto ben delineato, viene spontaneo chiedere: da dove nasce questo pseudonimo? E come mai la scelta del nome Efrem?
Efrem è un nome antico, che però è stato usato in molti stati. Un nome che ha un’identità internazionale e che ho scelto anche perché mi piacerebbe girare l’Europa con dei brani in inglese e che sono già pronti. Dopo aver scoperto questo nome, mi sono capitate diverse coincidenze che collegavano Efrem ai gatti. Inoltre la pronuncia di questo nome mi ricorda molto il verso del gatto che fa le fusa e questo mi ha convinto a sceglierlo come nome del progetto.
Il tuo percorso è fatto di continui spostamenti, che ti hanno portato a conoscere nuove realtà, diverse da quella in cui sei nato. Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto la Sicilia?
La Sicilia mi ha insegnato cos’è l’ispirazione, cos’è la bellezza delle persone e delle cose e il bello della natura. Ma mi ha insegnato anche l’aridita’ del suolo e delle persone che non sanno accogliere il nuovo. È un’isola , un porto di mare, ed essendo tale ti rende viaggiatore.
I palchi e i locali degli esordi, è risaputo, lasciano un segno indelebile, soprattutto nel tempo, quando con i ricordi si ritorna ai “primi tempi”. Hai un aneddoto o un avvenimento da raccontarci degno di nota?
Essendo in continuo spostamento, la mia vita è stata finora un continuo esordio, su nuovi palchi con nuovi dialetti. Sicuramente uno degli episodi, che ricordo con più emozione, risale al periodo piemontese, quando al mitico Patchanka, oramai chiuso, ad una serata in memoria di Kurt Cobain, nessuna band suonò una canzone dei Nirvana. Finito il loro spettacolo mi intrufolai sul palco, feci un cenno al fonico di aprirmi chitarra e voce ed iniziai a proporre a ruota tutte le canzoni che mi venivano in mente ed in pochissimo tempo si radunó una folla che nemmeno in tutta la serata! Molto pacatamente si sedettero per terra tutti, cantando e poi iniziando a fare richieste. Quel giorno ho capito che quando si è accomunati da un pensiero, un emozione, un ideale, non conta di dove sei, siamo tutti fratelli.
Parlando di nuove uscite musicali, sappiamo già quale sará la prossima (“Bravo”) e che fará parte dell’EP pronto per l’autunno prossimo. Per completare l’album mancano: un quinto brano ed il titolo dell’intero lavoro. Ci daresti qualche anticipazione?
“Botox” e “Bravo” sono la fine del filone di “Razionalismi”, che concludono la parte centrale dell’EP. Il quinto brano sarà la prima traccia dell’Album e avrà come tema “lo spreco”, mentre per quanto riguarda il titolo dell’intero lavoro posso dire che sarà onomatopeico.
Hai in progetto un tour che ti vedrà impegnato in molte città italiane. Puoi già parlarcene e, magari, svelarci qualche tappa?
Sto costruendo un tour partendo dalle proposte che mi sono state fatte da vecchi e nuovi amici in tutta Italia…Avrò’ date in Romagna, in Sicilia, in Lombardia e a Roma.
Per contattare Enrico Lo Cascio
Links: FACEBOOK
https://instagram.com/alessandro.lonzi
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https://www.youtube.com/channel/UC5oLWPmJW8eAoPCYkM_Az-Q
A cura di Elisa Iacono
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