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Intervista Julia and the Roofers – Quattro chiacchiere con Giulia

Music Alive | Gennaio 21, 2021

In occasione dell’uscita del disco di esordio “The Will of Evil”, recensito qui, abbiamo colto l’occasione per fare due chiacchiere con Julia, voce del progetto.

D: Ciao Giulia, benvenuta e grazie per il tempo che vorrai dedicare a questa chiacchierata. Inizio chiedendoti: Julia prima dei “the roofers”. I tuoi primi ricordi legati alla musica? Quali sono i tuoi primi ascolti e quelli che più ti hanno influenzata?

R: Ciao! Grazie mille. Ho iniziato a dedicarmi alla musica verso i 13 anni dopo aver assistito a quello che è stato il mio primo grande concerto al forum di Milano. Dopo quell’esperienza ho formato una band ed ho iniziato subito a studiare canto regolarmente. Per quanto riguarda i miei primi ascolti ho avuto una partenza un po’ particolare in quanto, inizialmente, ho esplorato il mondo del Japanese Rock grazie agli X Japan. Dopo questo periodo ho iniziato ad ampliare le mie conoscenze andando a ripercorrere i gruppi che hanno fatto la storia del rock e non solo. Se dovessi indicare gli artisti che più mi hanno influenzato citerei sicuramente i Led Zeppelin e negli ultimi tempi gli Alice in Chains.

D: raccontaci dei tuoi attuali compagni di avventura. Come è nata l’idea di collaborare?

R: Ho conosciuto Peso e Ranza all’interno della MusicArt in quanto ho frequentato per un periodo il corso di chitarra di Pier Gonella. Dopo aver collaborato per alcune esibizioni all’interno della scuola, Peso mi ha proposto di creare un progetto in acustico che ci permettesse di suonare nelle nostre zone che, purtroppo, sono carenti di locali e iniziative. Nascono così i Julia and The Roofers. Dopo un anno di live abbiamo sentito il desiderio di provare a comporre qualcosa di nostro e, anche grazie al periodo particolare che stiamo vivendo, abbiamo avuto la possibilità di fermarci e dedicarci completamente alla stesura dei brani.

D: parliamo della composizione dell’album “The Will of Evil”. Come sono nati i pezzi? Quanto c’è di ognuno di voi nei brani?

R:A causa della pandemia tutta la prima parte di scelta e arrangiamento dei pezzi è stata fatta a distanza: inizialmente quindi ho fatto ascoltare agli altri le bozze dei brani che avevo composto tramite videochiamata. Dopo aver scelto i migliori, Peso e Ranza hanno iniziato a lavorarci sopra singolarmente confrontandoci ogni qualvolta lo ritenessimo necessario. Questo modo di lavorare ci ha un po’ privato della magia che si crea in sala prove nel vedere i pezzi crescere ma ci ha permesso di arrivare in studio con le idee chiare.

D: c’è un brano dell’album a cui sei più legata o che ti rappresenta meglio?

R: Sono tutti brani a cui tengo molto in quanto tutto il disco parla di alcuni eventi spiacevoli del mio passato recente. Ho voluto sfruttare questa occasione per esorcizzare questi episodi e trasformare in un qualcosa di creativo tutta quella rabbia ed energia negativa che avevo accumulato nel tempo.

Sul momento direi che “Bones” è il pezzo che più mi rappresenta.

D: se dovessi descriverti, sia a livello personale che musicale, con tre aggettivi, quali useresti?

R: Questa è una domanda molto complicata! Probabilmente userei testarda, malinconica e imprevedibile.. (ma anche antipatica, brutta e cattiva andrebbero bene)

D: a proposito di live invece: adesso per cause di forza maggiore (leggasi Covid) è tutto fermo, ma si spera in una ripartenza per l’estate. Avete qualcosa che bolle in pentola? Vi state organizzando?

R: Essendoci sempre esibiti in chiave acustica al momento stiamo studiando al meglio la nostra formazione in elettrico ma allo stesso tempo ci stiamo dedicando alla stesura di nuovo materiale. Speriamo di poter testare entrambe le cose il prima possibile!

D: una band con cui ti piacerebbe condividere il palco?

R: Con il cuore ti direi subito Alice In Chains! Sarebbe davvero un sogno che si avvera.

D: c’è un Paese, una città, un festival, un evento in particolare in cui ti piacerebbe suonare? Se sì, perchè?

R: Non ho un evento particolare in cui mi piacerebbe suonare, al momento direi che mi piacerebbe suonare ovunque! Sarebbe davvero bellissimo poter partecipare a qualche festival in Europa ma soprattutto in America.

D: programmi per il futuro?

R: Speriamo davvero di poter iniziare a parlare di date il prima possibile. Personalmente continuerò a dedicarmi allo studio e alla stesura di nuovi pezzi e poi chissà!

Come non essere d’accordo?

Speriamo eccome di sentir parlare di date al più presto; nel frattempo potete rimanere aggiornati sull’attività della band seguendo la loro pagina Facebook.

A cura di Francesca Saglia – Music-Alive 2021

Pubblicato da Music Alive

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