Intervista a Kevin Cassan

1)Ciao Kevin racconta ai nostri lettori come hai iniziato il tuo percorso musicale?
A dire il vero, il mio percorso musicale iniziò all’età di 7 / 8 anni, per poi prendere sempre più piede e definitivamente all’età di 13 anni partendo con il suonare la chitarra e per pura casualità passare al basso elettrico ed infatti con il tempo ho maturato che poi tutta casualità non era, visto che per me il basso elettrico è stato ed è tutt’ora una vera e propria “folgorazione”, una bella botta di energia per il semplice motivo che so che lui sarà la chiave del mio successo, ovvero che quel determinato tipo di strumento può fare cose che nessuno oserebbe fare oppure le reputa impossibili. beh, io non sono uno di quelli, anzi io voglio dimostrare a tutti che il basso elettrico sarà un’ulteriore rivoluzione nel mondo della musica.
2)I tuoi brani da cosa nascono e come li sviluppi?
I miei brani nascono dal nulla nel senso che io, principalmente parto da un così detto “giro di accordi” con la chitarra acustica visto che io adoro molto la chitarra acustica, infatti nei miei futuri brani ci sarà molta chitarra acustica, sia per quel che riguarda gli accordi che per gli arpeggi. Poi posso anche partire da degli arpeggi con il basso elettrico, grazie all’aiuto del capotasto mobile per chitarra, io lo utilizzo nel basso elettrico per il semplice motivo che io suono il basso elettrico come se fosse una chitarra, infatti eseguo molti assoli con un effettistica ampia, e per questo amo definirmi un bassista “solista”.
3)Cosa pensi dell’importanza dei social-media nel mondo musicale?
I Social – media per quel che riguarda il mercato musicale e discografico diciamo che oggi come oggi sono rilevanti, per il semplice motivo che se tu “carichi” un video sulla tua pagina Facebook per esempio e per pura casualità passa sotto l’occhio di qualche produttore, tu sei già avvantaggiato e se ti dice bene pure fortunato, riassumendo diciamo che ci sono più possibilità oggi. Però come ogni cosa ci sono pregi e difetti: ciò che ho detto ora è un pregio, però i Social – media contengono pure dei difetti, il primo è che visto che musicalmente parlando ha permesso di reputare artisti persone che tutt’un tratto hanno deciso di “scrivere” brani e guarda caso sempre dello stesso genere e coincidente con le mode attuali, diciamo che hanno concesso troppo spazio a chi secondo me non se lo meritava e chi invece aveva tutto il diritto di diventare quello che poteva diventare è rimasto con il culo per terra. Comunque ora c’ho messo una pezza sopra e cerco di trovare “il buono” dappertutto, anche se a volte non è facile. P. S. A me i Social – media non stanno molto simpatici, infatti io mi limito a postare ciò che serve e soprattutto quando ne ho voglia e se ne ho voglia, conosco persone che lo fanno per forza, io quelle persone le definisco “vendute”.
4)Perché vuoi fare musica?
Io voglio fare musica perché io voglio a tutti i costi entrare in quel mondo lì. Io non riuscirei a vedermi al di fuori di quel mondo lì … penso che morirei perché non avrei più stimoli e nemmeno un motivo per vivere in poche parole. La musica è il motivo per cui io sono cui, in tanti lo dicono però poi bisogna vedere chi mette in pratica ciò che va affermando.
5)Il genere che ami? Il genere che odi? Perché?
Allora … io cerco sempre di avere ampie vedute in campo musicale, nel senso che io posso scrivere un brano Rap, come Rock, come Elettro … i miei brani cercano di “abbracciare” un po’ tutti i generi musicali. Per un po’ di tempo avevo dei generi che proprio non digerivo, però poi ho cercato di arricchire sempre più la mia cultura musicale e soprattutto di cogliere “il buono” da ogni genere musicale, e poi io ho il seguente pensiero / i. Io sono dell’idea che fino a che ci saranno “faide” tra artisti che lavorano su un genere musicale differente, non potremmo mai dire che la situazione musicale non migliora, prima cosa. Poi, seconda cosa è che io dico che se nel momento in cui un brano è scritto con passione, con il cuore, con emozione, con sentimento, correttamente sia dal punto di vista del testo che dall’arrangiamento, allora si sa già che sarà un capolavoro.
6)Abbiamo visto che fai spesso delle cover, qual’è stata la più significativa per te?
Io principalmente eseguo inediti, però suono anche qualche cover, naturalmente a modo mio e rendendola mia. Hinterland dei The Cult tratta dall’album Hidden City del 2016 è stata l’artefice della mia ideologia musicale e del basso elettrico solista.
7)Sogni nel cassetto e progetti per il futuro?
Beh … per prima cosa entrare in quel bellissimo mondo che è il mondo della musica, portando a termine il mio secondo progetto da solista che è quello attuale, in cui il basso elettrico sarà protagonista e assumerà ruoli nuovi, suoni che richiamano l’elettronica (infatti io abbraccio tutti i generi musicali però principalmente tendono all’elettronica) e non solo … proprio da buon bassista “solista”.
Grazie a questo progetto solista vorrei fondare una band con all’interno un batterista, un cantante che abbia non solo gran carisma (e non è facile trovarlo), un tastierista che si occupi pure della programmazioni e dei sintetizzatori e poi ci son io che mi occuperò di suonare la chitarra acustica, il basso elettrico d’accompagnamento e solista con una svariata gamma di effettistica. Una vera e propria rivoluzione musicale, qualcosa di nuovo in tutto e per tutto.
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