Savelli & NoStress – Doing Nothing – recensione

La semplicità è il modo migliore di esprimersi, a patto di avere qualcosa da dire…
Il nuovo “Doing Nothing” del musicista e cantante bolognese Alex Savelli, rispetta in pieno questo concetto, trovando nella semplicità la chiave per arrivare alle orecchie e al cuore dell’ascoltatore.
Alex Savelli (musicista di acclarata esperienza trentennale che vanta invidiabili collaborazioni) torna con un nuovo album, dopo la riuscitissima esperienza di “Gettare le basi”, realizzata insieme al grande batterista Massimo Manzi del 2019.
Questa volta ad affiancare Savelli è il gruppo NoStress (anch’esso bolognese, formato da Jeanine Heirani-voce e chitarra; Paul Lapiddi-basso; Max Bertusi-batteria) attivo dal 2013, risultando un connubio davvero appropriato per la proposta musicale presentata.
“Doing Nothing” ha diverse peculiarità che lo caratterizzano.
In primo luogo la registrazione, avvenuta in una torre medievale, residenza del musicista. Da tempo il Savelli meditava di dare voce all’ispirazione che tale luogo antico gli suscita…
Quindi, la tecnica di ripresa in diretta. Il punto merita una breve parentesi per comprendere meglio lo spirito che intride il lavoro. Per i non esperti, tale tecnica è un metodo in cui la registrazione avviene suonando tutti insieme: in diretta, appunto. Standard di un tempo, questo approccio è attualmente caduto in disuso (tranne nel jazz), a favore di altri più attuali, dove gli strumenti vengono ripresi una alla volta, rendendo possibile correggere gli errori e le imperfezioni senza dover ricominciare sempre daccapo. Una scelta insolita e simbolica, fortemente voluta dal gruppo per meglio trasmettere il feeling conviviale e l’energia del live che ha caratterizzato le lavorazioni.
Infine il sound. Si tratta di un’opera che non fa dell’originalità il suo punto di forza, ma che scava nella tradizione folk/rock, rispolverandone le caratteristiche con attuale consapevolezza e grande personalità. Suonato completamente in acustico, l’esperienza d’ascolto scorre piacevole tra accoglienti tonalità pastose, magari da accompagnare con un buon whisky d’annata.
Tutto ciò conferisce all’intero lavoro un’istantanea godibilità. Voce, chitarre acustiche, basso e batteria. Una scelta vincente di semplicità dove ciascuno svolge egregiamente la propria parte senza sbavature né fronzoli inutili.
Un cenno doveroso anche alla presentazione del supporto CD, ospitato in una bella confezione cartonata a tre ante, con tanto di booklet per i testi in inglese e la relativa traduzione in italiano.
Savelli & NoStress regalano un buon album di facile ascolto, capace di conciliare tradizione e modernità. L’amicizia dei protagonisti, la loro complicità e l’energica passione sottesi alla realizzazione (come descritto anche nelle note di copertina) sono tangibili e contagiosi fin dal primo ascolto.
Le percezioni di libertà, divertimento e convivialità in nome della musica che emergono, acquistano un significato ancora maggiore e beneaugurante (visto il periodo difficile che stiamo vivendo in cui il disco ha visto la luce).
Andrea Ghezzi – Musical Box © 2020 – Music-Alive – 30.07.2020
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