VINCENZO GRECO, l’intervista

Dal 18 giugno è disponibile in rotazione radiofonica “CUBA-LIBRE”, brano estratto dal nuovo album di VINCENZO GRECO dal titolo “TRA SOGNO E REALTÀ”. Il disco sarà pubblicato su tutte le piattaforme di streaming lo stesso giorno.
Riprendere lo stile folkloristico della salsa cubana e riproporlo in chiave rock: il risultato di questo processo creativo è “CUBA-LIBRE”, brano di VINCENZO GRECO dal sound estivo che vuole essere un inno di libertà e di speranza per Cuba. Il pezzo è estratto dal nuovo progetto discografico full lenght di Vincenzo Greco, “Tra sogno e realtà”.
Ecco cosa ci ha raccontato!
Cosa serve per fare musica e avviare un progetto musicale?
Serve anzitutto conoscere la ragione per cui si desidera comporre e avere la determinazione necessaria a sviluppare le proprie idee in modo credibile ed efficace. A parer mio dovrebbe essere il primo passo per potersi dare un obiettivo e poi… studiare, studiare, studiare!
E cosa credi che manchi alla scena musicale italiana?
Credo proprio manchi l’attitudine all’ascolto. La musica che viene trasmessa dai grandi network è quasi sempre un prodotto standardizzato, senza grandi novità o elementi di discontinuità dalla moda del momento. Non è rappresentativa di quello che esiste all’interno del panorama musicale italiano e non richiede particolare attenzione. E’ così perché il focus si è spostato dai contenuti al contenitore, dal talento alla popolarità, dai suoni alle visualizzazioni. E’ diventata a tutti gli effetti un altro mezzo per promuovere prodotti, vendere informazioni, creare nuovi potenziali clienti per le merci. In Italia manca la volontà di offrire veramente qualcosa che non risponda per forza a queste logiche di mercato e che non sia solo il sottofondo a un numero infinito di azioni quotidiane, più o meno importanti.
Qual è stato il momento più duro che hai affrontato da quando hai iniziato? E quale invece il più bello e soddisfacente?
Uno dei momenti più duri da quando ho iniziato il mio percorso musicale è stato sicuramente quest’ultimo. Come tutti coloro che fanno musica, suonare dal vivo è un’esigenza e non uno sfizio, quindi non poterlo fare è stato difficile. I momenti più soddisfacenti -invece- sono stati sicuramente quelli passati in studio di registrazione. Ogni volta che si ha a che fare con musicisti di spessore, per comporre nuovi brani, è un’occasione per imparare qualcosa di nuovo e per divertirsi insieme nella musica. Dopo giornate col sorriso (ma pesanti dal punto di vista fisico e mentale) la soddisfazione nell’ascoltare ciò che abbiamo creato emerge sopra ogni cosa.
Avresti voglia di collaborare con qualcuno? Chi sarebbe il protagonista del tuo feat fantascientifico?
Ho un mio idolo che è Ricardo Cocciante e sarebbe un sogno poter un giorno suonare con un vero genio della musica italiana (e non solo) come lui.
Qual è l’occasione migliore per ascoltare il tuo ultimo singolo, Cuba Libre?
Cuba Libre è un’esplosione di suoni, di energia e di ritmica; è un inno alla libertà e il posto migliore in cui ascoltarla potrebbe essere una spiaggia, insieme ad altre persone, con un bicchiere di rhum in mano a brindare alla vita.
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